mercoledì 15 ottobre 2008

Epistola

Cara Erica,

Qua c'è un caldo terrificante... e non perchè le temperature siano particolarmente alte, ma solo perchè il condominio non si decide ad abbassare questi maledetti caloriferi! 
Ora, sarebbe facile alzarsi dalla sedia, avvicinarsi al regolatore, e abbassare la fuoriuscita del calore, direi banale. Peccato che questi termosifoni abbiano circa ottant'anni, e il rischio è quello di rompere la manopola, e venire così inondati dalle perdite d'acqua.
Quindi apro la finestra. Apro la finestra e lascio che un bel venticello di metà ottobre entri nella mia camera. Un vento secco, pungente, privo della tanto fastidiosa umidità che così spesso mi tortura ad Atene.
Che strano; non sono abituato ad avere le finestre dei vicini tanto addossate alla mia. La mattina sono abituato ad alzarmi dal letto e non preoccuparmi del fatto che qualcuno mi possa vedere. Ormai sono anni che non abbasso più le persiane, mi piace svegliarmi con il sole in faccia. Mi piace aprire gli occhi e vedere che la luce ha già inondato la stanza. E qui, in questa camera per me nuova, luce ne dovrebbe entrare ancora di più, visto che ancora non ho neppure le tende. Invece no. Devo fare attenzione quando mi alzo, controllare che la vicina non sia affacciata alla finestra, non perchè mi vergogni, ma perchè mi par maleducato. Quando la mia sveglia suona alle 8.00, qui c'è ancora buio. Anche se l'ora è la stessa, mi son tuffato tanti kilometri ad ovest rispetto a casa mia, a volte credo siano addirittura troppi. E son salito in alto. Talmente in alto che qua del mare non si sente neanche l'odore. 
E' poco che sto qui. Ma nel giro di 2 ore ho smarrito tante cose. In primis la mia vita, poi le mie abitudini. E' strano stare qui. 
Ho preparato le valige all'ultimo, buttando dentro quel che mi sembrava necessario. Non potevo portare tanta roba, così ho dovuto scegliere cosa prendere. Tra le tante t-shirt che possiedo ho preso tutte quelle comprate quest'estate, prime fra tutte quelle di Bucarest. Che viaggio magnifico. Son stato bene, bene davvero. Anche adesso ne indosso una, quella nera. Nera, semplicemente nera con una scritta bianca. Avrei voluto portarmi dietro tutta la mia camera, un po come una tartaruga che si porta a presso casa sua. Peccato che Ryanair non me lo permetta. Però con me ho portato la bandiera, ho portato il foulard, la moneta, i dadi, il mio pc, un bel libro, i miei taccuini per disegni e appunti, i miei zaini; insomma un po tutto ciò che mi rappresenta.
Sono arrivato qui, in una casa abitata da altre 5 persone. In totale siamo in 6, come a casa mia. Ma stavolta son 5 sconosciuti, persone ancora da scoprire. Ci son volte in cui mi chiedo se, in effetti, anche a casa mia ci siano 5 persone ancora da scoprire.
Ho iniziato il mio viaggio, che durerà ben 12 mesi. Sarà un viaggio ricco di rimbalzi spero, un po qui un po li. E' un viaggio che son felice di fare, è il regalo di una persona e me cara che ormai è andata. Andata pochi giorni dopo i nostri ultimi discorsi estivi. Io ora sono a Lione, mentre lei non so dove sia andata. Anzi, a dire la verità, lo so.
A presto.

...Sacra & Pura Follia!!!