mercoledì 29 novembre 2006

Sogni & Rane


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Micheal Kaluta

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Cicciglio
...Sacra & Pura Follia!!!

venerdì 24 novembre 2006

Oltre ogni paranoia immaginabile!!!

Immaginatevi di svegliarvi una mattina... aprire gli occhi e guardare il soffitto della vostra camera. Lanciare via coperta e lenzuolo con spavalderia, accorgersi del freddo, e ricoprirsi all'istante. Crogiolarsi sotto il calore delle coperte. Chiudere nuovamente gli occhi. 
Siete in paradiso, non c'è nulla di più bello che riprendere a dormire in questo momento. Poi sentire uno strano calore sul viso, come un batuffolo caldo che vi si struscia sul viso... destarsi di soprassalto e rendersi conto che il gatto di vostro fratello si sta strusciando su di voi, vi sta riemprendo il letto di maledetto pelame e a quanto pare ha tentato di violentare il vostro peluche prefertio!!!

La reazione è istintiva: lo acchiappate per la coda e lo scagliate via dal letto! La vostra rabbia era tale che il micio schizza via come se fosse un missile impazzito, lanciato ad un'assurda velocità verso l'andito che sta davanti alla vostra cameretta. Il folle volo viene infine bloccato... avete sempre pensato che quello spigolo prima o poi a qualcosa doveva pur servire!

Il felino sodomita è leggermente rintronato. Ma, per vostra sfortuna, pian piano si riprende. Prima osserva lo spigolo, dubbioso, poi si volta verso di voi, in quell'istante capite il vostro errore!!!
Il suo sguardo trasmette solo odio, paragonato ad esso il marchio nero dei pirati sarebbe una manna; sapete che oggi non vi darà tregua, dovrete stare all'erta perchè l'infido animale sarà pronto a colpire quando voi meno ve l'aspettate! Per salvarvi da lui dovrete rispettare poche semplici regole... mai dargli le spalle, mai credere che non si voglia vendicare, mai permettetegli di entrare in camera vostra; Quest'ultima è la regola più importante... immaginate che fine potrebbero far fare quelle maledette taglierine che gli han applicato al posto delle unghie se per caso dovessero prendere di mira i vostri progetti, i poster o qualcuno dei vostri libri!

Vi riprendete anche voi dal risveglio traumatico. Esaminate il vostro pupazzo e verificate che sia ancora integro. Lo rassicurate e lo posate nella solita posizione, purtroppo consapevoli che non si riprenderà mai dal fattaccio. Forse sarà utile uno psicologo. Si, domani sarà il caso di portarlo a fare una seduta di psicoanalisi.
Ieri sera avete fatto tardi, il falò è durato più del previsto, e quando siete tornati a casa non avete neppure pensato di cambiarvi le scarpe prima di andare a dormire. Le avete semplicemente levate e vi siete gettati a letto.
Grosso errore!
Tirate giu il primo piede dal letto, infilate la scarpa... c'è ancora della sabbia, forse troppa. Mettete giu il secondo, infilate la scarpa... MAvVAFFA!!!! C'è qualcosa di stranamente morbido all'interno delle vostre nuove Nike AIR MAX 15... Rimuovete il piede e verificate... 
... l'odioso essere aveva già compiuto un altro misfatto!

Avevi sempre detto a tuo fratello di non comprare la lettiera a forma di scarpa, non c'era nulla di artistico nel fare i propri bisogni in una scarpa, ne per un uomo ne tantomeno per un gatto!!! Immaginatevi voi se il water di casa vostra avesse la forma di una scarpa... penso che vi farebbe venire i brividi ogni volta che vi avvicinate... una scarpa non trasmette la sana tranquillità che trasmette una classica tazza del cesso! Il nome stesso... tazza... vi fa pensare ad una cioccolata, ad un caffè, un marocchino... insomma tutta roba scura!!!

Comunque, tornando alla vile bestia, ancoa una volta aveva usato la vostra scapra come lettiera, e purtroppo la sabbia della sera precedente doveva essere stato un incentivo nella scelta...
Questa è una vera e propria dichiarazione di guerra, non è possibile accettare tutti i giorni oltraggi del genere! Quel gatto deve capire chi comanda, soprattutto deve capire che non comanda lui!

Pulite il piede, cercate un paio di ciabatte e andate a farvi la doccia. Si è proprio il caso di una bella doccia. Entrate in bagno, vestiti solamente delle vostre ciabatte decennali, e... 
...lui è li. Seduto sulla vostra adorata tazza. Come una sfinge è immobile, vi guarda e vi sfida. Non potete non accettare. Sostenete lo sguardo. Fieri. Sicuri di voi stessi. Poi chiedete:
"Quanto ti ci vuole?"
"2 Minuti e sono fuori!" Risponde vostro fratello!
Abbandonate il mefitico campo di battaglia, vi voltate nuovamente verso camera vostra decisi ad attendere li il vostro turno, e lo vedete già in azione! Il sodomita si sta intrufolando in camera vostra... avete già commesso il primo errore, LA PORTA APERTA!!!

Vi lanciate su di lui, come un giocatore di Rugby che si tuffa per fare meta vi distendete in tutta la vostra lunghezza. Atterrate con un pesante SBAAAM sul pavimento freddo... ovviamente sono le vostre parti intime a sentire per prime il contatto; non solo sentono, ma non predono tempo a trasmettere il dolore a tutto il resto del corpo! Il fiato vi si mozza in gola!!! 
Ma il gatto è sfuggito al vostro attacco... non c'è il tempo di soffrire vi alzate di scatto e lo cercate nella vostra camera. 

Eccolo li! Appeso al lampadario, come un primate che si ciondola su un enorme banano. Un pirata che penzola avanti e indietro e con il suo artiglio sguainato cerca di segare via la cime che regge la più importante e delicata fonte di luce della vosta camera.
Vi vede, sogghigna... vi mostra la lama affilata e riprende il suo lavoro.
Poco tempo per pensare: prendete la prima cosa che trovate... un cd in questo caso... e glielo scagliate addosso, come uno shuriken vola e gira su se stesso!!!
L'animale è però furbo e attento, con un balzo abbandona la sua posizione e si lancia ancora una volta sul vostro peluche. Sogghigna e poi affonda gli artigli nel ventre del traumatizzato peluche... NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
Non per il peluche... avete appena distrutto l'ultimo cd dei Loola Paloola, un pezzo unico della vostra collezione!
La rabbia continua a crescere...

Acchiappate il tubo da disegno che sta vicino alla scrivania e cercate di colpire la belva. Sfugge. Salta sul comodino, poi sulla scrivania, poi sull'armadio, la libreria, i fumetti... maledizione, è peggio di una cavalletta. 
Si ferma sulla scrivania, estrae uno stecchino per spiedini dal portapenne... ve lo lancia. Ne estrae un secondo.
Miagola... un miagolio che sembra una sfida... quasi vi dicesse "Hangarre"!
Non vi potete tirare indietro... vi lanciate all'assalto del nemico! Schiva... schiva ancora... continua a schivare! Il vile fellone si sottrae allo scontro...
Le schegge di legno si spargono per la stanza, gli stecchini si trasformano man mano in dei pennelli troppo usati... vi guardate... e prendete altri due stecchini. Il duello reinizia...
Parate, schivate, affondi... niente non riuscite a ferirlo. Il gatto sembra avere energie infinite. Iniziate a temere per la vostra incolumità, poi uno spiraglio di luce. Notate che il gatto non copre mai il suo fianco sinistro. Tentate l'affondo... il vostro avversario è finito...

...NO! Siete voi ad aver perso! Il sodomita schiva il colpo, si lancia in terra, vi passa sotto le gambe e con un miagolio che a voi pare un ruggito vi colpisce! 
ARGH! Lo stecchino vi trapassa il cuore... Mai avreste pensato di morire come uno spiedino, sarà una punizione per averne mangiati troppi???

Cascate a terra... state per esalare l'ultimo sospiro, ma fate a tempo a vedere quel che mai avreste voluto:
Il peluche si congratula con il felino e gli dona una scatoletta di Kitecat... 

Colui che volevate proteggere vi ha tradito... AH, FATO CAOTICO!!! ... Una lacrima vi attraversa il viso... la vita vi sta per abbandonare... quando una voce vi da l'ultimo saluto...
"AH Scemo! Il bagno è libero da 10 minuti!!!"

Addio... mondo crudele!!!



...Sacra & Pura Follia!!!

mercoledì 22 novembre 2006

Buonanotte...

...Buonanotte a Cicciglio,

Buonanotte doman ci rivedrem!!!

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Buonisogni a tutti quanti i miei lettori...

...Sacra & Pura Follia!!!

lunedì 20 novembre 2006

Risveglio

"Ho sognato un abbraccio,
ne ho sentito il calore;
Ho sognato un sorriso,
mi ha reso felice;
Ho sognato un bacio...

E allora...

Mi sono svegliato,
e ho cercato il mio sogno!"
 

...Sacra & Pura Follia!!!

sabato 18 novembre 2006

C'era una volta - cap.IV

Era sempre stata attratta dalle persone dotate di fantasia, passioni, e i musicisti, così come scrittori e disegnatori, o qualsiasi altra forma di artista, ne avevano da vendere. Purtroppo se ne incontravano sempre più raramente.
Fu soddisfatta da questa sua scoperta. Era come trovare un pozzo di petrolio vicino a casa propria. Era felice. Si, era proprio allegra. Ora doveva solo trovare il modo per attaccare bottone… e la fortuna si schierò dalla sua parte.
    Mancavano pochi minuti alla fine della lezione, e il professore annunciò la nuova esercitazione. Ne proiettò il testo ed iniziò a leggerlo. Lei cominciò a scrivere, il più in fretta possibile, senza ascoltare. Il suo viso passava rapidamente dal suo quaderno alla parete illuminata, non aveva intenzione di perdersi neppure una riga. Lo stesso fece lui; le esercitazioni erano il motivo fondamentale per cui la maggior parte delle persone frequentava il corso. Purtroppo fu troppo lenta. Il professore cambiò foglio proprio quando lei stava per copiare l’ultima formula.
    Le scappò un“Merda”, che suonò stranamente forte, e si voltò verso il quaderno del ragazzo. Cominciarono a ridere. Assieme. §Avevano usato le stesse parole e stessi gesti! Anche lui aveva lanciato la stessa imprecazione e cercato rifugio nel quaderno di lei. Si guardarono e sorrisero. Lo strano imbarazzo che aveva permeato la loro vicinanza per alcune ore era svanito di colpo. Chiesero aiuto ad un collega seduto davanti a loro. Copiarono la formula.
    Lui si chinò per leggere meglio un numero, e il lettore gli cadde dalla tsca. Lei lo raccolse. Era ancora acceso, e nel renderglielo fece a tempo a leggere il titolo della canzone “Volta la Carta”, di Fabrizio DeAndrè. Non solo suonava, ma aveva anche buoni gusti. La situazione si faceva ancora più interessante.
    Chiuse il quaderno e preparò il tascapane. Era pronta ad andar via.
Riprese a pensare alla casualità con cui si evolveva la sua vita…

...continua...

...Sacra & Pura Follia!!!

lunedì 6 novembre 2006

C'era una volta - cap.III

Quanto tempo sprecato... già, quanto tempo aveva gettato al vento ascoltando quei vecchi e barbosissimi professori! Ore ed ore passate in aula ad ascoltare i prof, quando era circondata da persone da scoprire. Quel ragazzo un po timido e stramboccio sarebbe stato il primo.
    Portava scarpe da tennis ormai consumate dal tempo, delle ADIDAS nere, un paio di jeans scoloriti, larghi e portati ad altezza giusta in maniera da coprire ciò che c'era da coprire, un maglietta nera con disegnato sopra un buffo clown. Era bassottino, un po robusto, "sono un buongustaio" diceva la pancia, con una carnagione scura, quasi mulata. Capelli lunghi fino a metà schiena, di un bel castano chiaro, ben curati e lisci. Gli occhiali sul viso focalizzavano l'attenzione di chi lo guardava sui suoi occhi: ambrati, belli e rarissimi, forse "sprecati su un tipo così" si sarebbe detto. Il viso tondo, appena rasato, faceva da cornice ad una bocca perennemente sorridente, piccola ma pronta ad aprirsi al momento giusto. Le mani; lunghe e affusolate, come poche ne aveva visto! Splendide.
Fondamentalmente non era un granché, anzi era abbastanza bruttino, ma c'era qualcosa che l'attirava!
    Ancora una volta si fece qualche domanda sul perchè del suo studio. Come mai lo stava osservando. Cosa c'era di nascosto in quel ragazzo, il cui nome le sfuggiva, che le stava così vicino. Perchè quell'imbarazzo nell'aria. Non capiva. Non riusciva proprio a spiegarselo. C'era un qualcosa che l'attraeva, non era semplice curiosità, ma qualcosa in più.
Senza arrivare ad una conclusione provò a concentrare la sua attenzione su qualcun altro. Fece una breve panoramica di chi le stava vicino. Quella stronza era proprio davanti a lei. Ovviamente era affiancata dalle altre tre oche e dai loro amici trendy. Che schifo. Continuò a guardarsi attorno. Ecco, quei 2 ragazzi li conosceva, ci aveva parlato una o due volte e sembravano in gamba. Girò ancora la testa. Guarda un po anche loro son di nuovo a lezione. Tante facce, ma nessuna davvero interessante da studiare in quel momento!
    Il ticchettio al suo fianco riprese. Nuovamente nervoso il ragazzo! Forse il professore aveva spiegato un qualche passaggio particolarmente difficile che lei s'era persa. Poco importava, era troppo concentrata nelle sua lezione di "antropologia universitaria" per farsi distrarre da certe quisquiglie. Oh forse no... il professore non aveva spiegato nessun passaggio, aveva solo concesso 10 minuti di pausa. Era così assorta nei suoi studi che non se n'era resa conto. Forse il ragazzo aveva deciso di attirare la sua attenzione per farglielo notare. Che carino. Premuroso forse; forse era una sua caratteristica, magari era un ragazzo alla mano. O magari era solo un banale modo per spostare nuovamente l'attenzione di lei verso di lui. Chissà?
    Si alzò, prese un lettore mp3 che teneva in tasca e andò fuori con un pacchetto di sigarette nell'altra mano. Lei lo seguì con lo sguardo. Poteva esser l'occasione giusta per attaccar bottone. Poteva alzarsi, seguirlo, chiedergli se aveva da accendere, e il gioco era fatto. Da li avrebbe avuto la strada spianata. Si era la cosa migliore da fare... ma non lo fece. Restò seduta e decise di osservarlo. Voleva studiarlo in un momento di relax. Fortunatamente si era seduto sul muretto proprio davanti alla porta. Lui non lo sapeva ma in quel momento veniva sottoposto ad un attento controllo.
    Erica lo osservò molto attentamente, pronta a non perdere neanche il minimo movimento.
Per prima cosa, accese il lettore, pigiò sui tasti alla ricerca di una canzone. Fece un sorriso soddisfatto e si mise gli auricolari. Riprese le sigarette che aveva poggiato sul muro, tirò fuori una scatola di fiammiferi e ne accese una. Un tipo all'antica, ormai più nessuno usava i cerini. Iniziò a guardarsi in torno, cercava qualcuno. Poi scosse la testa un po deluso. Batteva un piede a ritmo, con la mano sinistra teneva la sigaretta, mentre la destra viaggiava avanti e in dietro sul cemento, come un piccolo ragno in preda al panico! Era un movimento veloce e ipnotico. Quelle mani erano davvero irresistibili. Notò che ogni tanto gettava lo sguardo anche nella sua direzione. Lei faceva finta di niente, come se non se ne accorgesse.
    Il professore rientrò in aula. Soffiò sul microfono e la slegò da quei minuti ipnotici. La folla rientrò, sembravano tante piccole formiche impaurite. Lui riprese posizione di fianco a lei. Aprì il quaderno, per 2 ore era rimasto chiuso, che si rivelò essere, non un quaderno di appunti, ma un quaderno pentagrammato. Una marea di segnetti scuri si rincorrevano lungo le righe. Su e giù, su e giu, come un mare in tempesta. Fece scorrere le pagine. Lei guardò attentamente quei fogli, ma non riuscì a cogliere neppure un titolo. Il professore riprese a parlare, e con lui riprese il ticchettio.
    Finalmente le era tutto più chiaro! Ecco il perché dell’ipnotica velocità di quelle mani, ecco cosa l’attirava in quel ragazzo. L’attrazione nascosta era finalmente venuta a galla. Era un pianista.
    Non sapeva come l’aveva capito, ma c’era qualcosa in quel ragazzo che trasudava bellezza, fascino. Ed era proprio questo!
  Era finita... tutto era andato come lei aveva previsto, ma non come avrebbe voluto!
La tristezza aveva avvolto il suo animo; come un lenzuolo leggero era calata su di lei e l'aveva ricoperta, imprigionata forse, sicuramente per mesi era divenuta parte di lei. Per mesi si era tirata dietro questa sensazione, ma finalmente stava passando. Lui forse non aveva capito... non aveva capito che era necessario che si lasciassero e che forse era l'unico modo per poter riallacciare il loro rapporto un giorno. Lei poteva solo aspettare che anche lui se ne rendesse conto!
    Si trovava a lezione, in un enorme aula stracolma di persone, poche sedute, la maggior parte in piedi. Aveva trovato un posto per pura fortuna, ma della lezione che stava per iniziare non le sarebbe rimasto niente, o poco meno di nulla. Il professore fece spegnere le luci. Sembrò che tutti gli enormi lampadari avessero iniziato a produrre buio invece che luce, tutti tranne uno. Già perchè uno solo non si era spento del tutto, anzi oltre a produrre una fastidiosa soffusa e lampeggiante luce violacea, aveva deciso di accompagnarla con un terrbile e snervante ronzio. Ovviamente quel lampadario si trovava sopra la testa di Erica. Che sensazione terribile! Non solo quel rumore era altamente fastidioso, ma riusciva ad essere inquietante, dava la stessa impressione di un vecchio lampadario di qualche fabbrica abbandonata, pronto a regalare i suoi ultimi attimi di luce al mondo prima di cascare in terra, sempre che fosse riuscito a schivare la testa di Erica, e frantumarsi in 1000 pezzi!
    Questa situazione non era certamente tra le più adatte per seguire un docente. Se voi a questo, aggiungete il terribile disagio provocato dalla conoscenza di pochissime persone in aula, ovviamente tutte sedute molto distanti da lei, e il fatto che il proprio vicino stesse manifestando una forma di molesto imbarazzo, probabilmente molto simile alla sua, allora capite perchè di quella lezione dopo tre ore non le sarebbe rimasto nulla!
    Conosceva il ragazzo che stava di fianco a lei, era già capitato di sedersi vicini, oltrettutto era un'amico di una sua collega, per cui poteva dire di conoscerlo, almeno di vista. Ci ripensò un po su... forse ne conosceva anche il nome, ma no le venne in mente. Si sentiva strana, non sapeva cosa fare, cosa dire, anzi non sapeva se fare o dire qualcosa di particolare. La cosa migliore, probabilmente, era stare zitti. Era ovvio. Certo non c'era altro da fare. Certamente... 
...certamente provava uno strano disappunto, una sorta di fastidioso prurito che le diceva di fare qualcosa, magari di parlare, ma non riusciva a trovare il modo per attaccare bottone. Non era una cosa necessaria, ma le avrebbe fatto piacere, forse era il caso che si sciogliesse almeno un po. Se almeno a lezione non coglieva l'occasione per chiacchierare un po, quando mai l'avrebbe potuto fare. Si parlare con gli amici è bello, gradevole, spesos liberatorio, ma fare due chiacchiere con un mezzo conosciuto non è male di tanto in tanto! Anzi spesso si rischia di trovare sorprese inaspettate. 
    Purtroppo non le venne in mente nulla così cercò di seguire la lezione. Impossibile. Dalla sua destra provenivano ogni tanto dei rumori, sospiri, apri e chiudi di penna, mezze parole dette a labbra serrate, tutti elementi che le rendevano impossibile dimenticare la presenza che le stava vicino. Che fare?
    Perchè non trovava qualcosa da dire? Suvvia, stavano seguendo una lezione noiosissima e difficilissima e lei non trovava le parole adatte; sarebbe bastato un "...che Palle!!!" detto a mezza voce per interlacciare un rapporto. Invece ci fu solo il nulla per tutta la prima ora. Durante la seconda ora si rese conto che i rumori continuavano, anzi erano aumentati. Incredibile non poteva essere così molesto. Capiva che anche lui cercasse un modo per attirar la sua attenzione, ma così era troppo, l'unico effetto che otteneva era quello di far passare anche a lei la voglia di parlare. Certi ragazzi proprio non capiscono come attrarre a se una persona, come avvicinarla, ecco perchè poi quando voglion rimorchiare diventano così goffi! Ci son cose dei ragazzi che non capirà mai e poi mai, che esseri strani, troppo diversi da lei, ma anche da tutte le altre ragazze!
    Osservò la sua penna: andava su e giu, con il suo rumorino ritmato click-clack, click-clack. Le scappò un "Grossi" detto sottovoce, poi fece un sospiro... ragionò.
Stava facendo le stesse cose che faceva lui... Era per questo i suoni erano aumentati. Provavano lo stesso imbarazzo, ecco perchè c'era più brusio di prima! Sorrise, e si rese conto che aveva pensato una serie di scemenze poco prima, una dopo l'altra. Non erano così diversi. Tutt'altro erano profondamente uguali. 
    Decise di ascoltare più profondamente quei rumori, e lo fece con una concentrazione tale che se l'avesse dedicata al prof si sarebbe potuta aspettare solo una 30 in quell'esame. Ogni tanto gettava uno sguardo nella sua direzione, provava a sbirciarne il quaderno, si sentiva un po strana! In questo attacco di stupidità le venne in mente "T.V.U.M.D.B. " degli Elio e le Storie Tese. Descriveva un incontro fulmineo tra un ragazzo ed una ragazza, un amore che nasce e muore su un bancone di un bar, ovviamente il tutto colorato da una situazione a da discorsi non proprio aristotelici. Rise da sola. Si sentì osservata. Rise di più. Poi sorrise. Le venne voglia di ascoltarla.
    Mise una delle cuffie del lettore e salutò la lezione un'ora prima. Rimase in aula.
Riprese a pensare al ragazzo seduto di fianco a lei...

...continua...

...Sacra & Pura Follia!!!